• 27 Luglio 2024 11:56

F.A. MAGAZINE

Blog della Scuola Media F. Albert di Lanzo Torinese

E quindi uscimmo a riveder le stelle

DiAlessandro TOGNI

Nov 24, 2021

Giovedì 11 novembre tutte le classi della Scuola Media Paritaria Federico Albert si sono recate al Teatro Alfieri di Torino per assistere allo spettacolo La Divina Commedia – Opera Musical. 

Nel pieno rispetto delle regole di sicurezza, gli studenti hanno fatto il loro ingresso, in compagnia degli insegnanti, in un teatro a dir poco gremito: molte altre scolaresche, infatti, provenienti da scuole piemontesi di ogni ordine e grado, hanno assistito alla rappresentazione teatrale. 

Si prende finalmente posto, si spengono le luci e ci si immerge, letteralmente, nell’opera più celebre di Dante Alighieri. Si aprono i sipari e il pubblico, intento ad osservare lo spettacolo che prende vita, è piacevolmente investito dalla musica. Il palco è immerso nel buio perché ci troviamo nella selva oscura, nella quale Dante si è smarrito. Dall’alto compare Beatrice, la quale con voce celestiale chiama Dante e lo incita a proseguire il viaggio alla ricerca dell’amore. In aiuto del poeta fiorentino arriva Virgilio, il maestro, che lo accompagnerà nel percorso spirituale di redenzione attraverso Inferno e Purgatorio. Ad un certo punto, il ritmo dello spettacolo aumenta, si alternano scenografie in 3D, acrobati, cantanti e ballerini che danno vita ad alcuni celebri passi dell’opera. Incontriamo Caronte, il traghettatore delle anime: inizialmente ostacola con rabbia il passaggio dell’uomo, ma deve cedere perché vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole. La lussuriosa Francesca da Rimini racconta, con canto e terzine, il suo amore impossibile per Paolo, e Dante non può che commuoversi davanti all’immortalità del loro amore. In successione incontriamo: Pier delle Vigne, morto suicida; l’astuto Ulisse, punito per aver infranto, con il suo folle volo, i divieti divini; il conte Ugolino, che canta disperato la propria terribile sorte. La rappresentazione della prima cantica si conclude con la visione di Lucifero che sbrana Giuda, Bruto e Cassio. Dopo le brutture infernali, Dante e Virgilio si avviano a riveder le stelle.

Dopo una breve pausa l’atmosfera, i suoni e i colori si fanno più dolci: ci troviamo sulla spiaggia ai piedi del monte del Purgatorio. Le anime scoprono con stupore che Dante è vivo, e gli chiedono di ricordarsi di ognuno di loro una volta tornato dal viaggio. Incontriamo Catone, custode del regno, al quale viene chiesto di accettare la venuta di Dante in nome della libertà per la quale lo stesso Catone si è tolto la vita. Molto toccanti il canto e il racconto della sventurata Pia de’ Tolomei, caduta per mano del marito. Segue Manfredi, il quale supplica Dante di riferire alla figlia che l’infinita bontà di Dio l’ha voluto in Purgatorio e non all’Inferno. Segue uno dei brani più apprezzati dagli studenti, quello dei poeti d’amore: Guido Guinizzelli, Arnaut Daniel e Dante stesso.

A questo punto il viaggio al Purgatorio si conclude: Dante resta solo e deve lasciare il caro maestro Virgilio. Da questo momento, è un alternarsi di musiche, ricordi, bellissimi canti corali e coreografie molto elaborate; il palco si illumina di una luce brillante e gli attori scendono tra il pubblico, tenendo tra le mani delle sfere luminosissime. Appare Beatrice, bella e luminosa come una stella, e Dante le rivolge parole piene di gratitudine perché è stata lei, guidandolo, a liberarlo dal peccato. Finalmente il sommo poeta giunge nell’Empireo e lo spettacolo si conclude con la fugace e indescrivibile visione di Dio: L’amor che move il sole e l’altre stelle.

I lunghi e sentiti applausi e i sorrisi sui volti di studenti e insegnanti decretano la fine di uno spettacolo che toglie il fiato: fedeltà al testo originale, abilità nel canto e nella danza ed effetti speciali hanno colpito ed emozionato tutti, sia gli allievi più grandi, che conoscono i canti, sia quelli più piccoli che si apprestano a leggere l’opera. La rappresentazione ha certamente contribuito ad avvicinare i più giovani alla Divina Commedia, nell’anno che celebra i 700 anni dalla morte di Dante.

 Stella Banche e Riccardo Meleddu

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *